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Relazione sul viaggio da Venezia alla Mauritania
Relazione sul viaggio da Venezia alla Mauritania
Il tempo è nuvoloso e fa freddo. A Parigi troviamo gli altri tre amici provenienti da Milano.
Durante l'attesa siamo testimoni di un imprevisto vicino al check-in di Air Algeri: ci accorgiamo che intorno a noi la gente si sposta e dopo poco entrano gli artificieri ed un robot, che dopo un giro di perlustrazione, fa esplodere un petardo vicino ad un bagaglio sospetto.
Alle 14.00 partiamo alla volta dell'Africa e dopo un volo di 4 ore e 40 minuti arriviamo in perfetto orario a Nouakchott, capitale della Mauritania. C'è un sole stupendo e la temperatura è eccezionale.
All'uscita ci assalgono in cinque o sei per prenderci i bagagli; sospettosi lasciamo che li carichino sui carrelli e incontriamo Mohammed, il fratello di Moustapha, nostro contatto in Mauritania. Fuori dell'aeroporto ci aspettano due jeep, Gli stessi cinque o sei caricano velocemente i bagagli sui cassoni delle jeep e partiamo per andare a casa di Moustapha. Ovviamente vogliono soldi; dopo un po' di trattative diamo loro un po' di franchi e ce ne andiamo.
Qui ci accoglie lo stesso Moustapha; scarichiamo i bagagli e ci offrono delle bibite per dissetarci. Appena scesi dalle jeep si sente l'odore penetrante dell'Africa: un misto di polvere, cuscus, sterco di capra e rifiuti vari. Dopo i saluti e le bibite, ci offrono un vassoio enorme di datteri mauritani che sono piuttosto piccoli, secchi e scuri.
Anche se prima di partire avevamo discusso a lungo sulle precauzioni igieniche da tenere per evitare fastidiosi contrattempi, ci avventiamo sui datteri senza ritegno.
Dopo i datteri ci fanno lavare le mani per prepararci alla cena ed intanto cominciamo a definire il programma per il nostro trekking.
La cena comincia con un piatto di patate, carote, cipolle lessate e pezzi di carne di cammello da mangiare rigorosamente con le mani. Mentre continuiamo a discutere arriva il te (tre bicchierini a testa); esponiamo a Moustapha il nostro programma che dopo quasi un'ora, tra varie incomprensioni, riusciamo a mettere a punto. Intanto arriva il cuscus sempre con carne di cammello. Alle 23.00 stiamo ancora discutendo, questa volta per il prezzo delle jeep e dei cammelli che ci serviranno per i 6 giorni di trekking.
Sistemate le formalità, diamo i soldi e i biglietti d'aereo per la conferma dei posti per il ritorno a Moustapha ed andiamo a fare quattro passi fuori prima di andare a dormire. Dormiamo nella stessa stanza in cui abbiamo mangiato.
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