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AFRICA 25/1/2006
Sono affidate soprattutto alla stampa francese le prime reazioni alla nomina del presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso alla presidenza dell’Unione Africana, visto che la stampa africana sembra essere, almeno oggi, concentrata soprattutto sulla mancata designazione del Sudan alla guida dell’organismo. “Uno degli ultimi pilastri della ‘Francafrica’” così Liberation definisce Nguesso, la cui nomina, evidenzia il giornale francese, “non ha entusiasmato molti”. Altrettanto critico Le Figaro, che definisce Nguesso un’ex-capo di guerra che “esce dall’ombra a cui era affezionato”. Secondo le Figaro le recenti aperture democratiche al multipartitismo del presidente congolese rispondono alla volontà di compiacere il Fondo monetario internazionale (Fmi). “Tuttavia - scrive il giornale citando un diplomatico africano che spiega le ragioni che hanno portato alla scelta di Nguesso – il nuovo presidente dell’Ua è a capo di un piccolo paese che non rischia di mettere in ombra le altre personalità africane e che può contare su una buona rete di relazioni in tutto il continente”. Ancora più ruvide le reazioni giunte dalla Repubblica del Congo dove l’opposizione congolese ha definito “vergognosa” e contraria ai principi dell’Ua la scelta di Nguesso. “È una vergogna per l’Africa designare Nguesso, che non è certo un brillante esempio (neanche nel suo paese) del rispetto dei diritti umani e del buon governo” ha detto Ambrosie Malonga, a capo del principale partito d’opposizione congolese Coalizione repubblicana, facendo riferimento ai valori che l’Unione Africana vuole promuovere nel continente. Di segno ovviamente opposto i commenti del governo di Brazzaville che, giustamente, hanno definito l’elezione di Nguesso un “successo diplomatico per il paese”. [MZ]
Fonte Misna
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